06 Apr Quale bonus casa scegliere in condominio?
Come orientarsi tra bonus facciate, bonus ristrutturazione, ecobonus e ecosismabonus
Riqualificare gli edifici, renderli più sicuri e migliorare la loro prestazione energetica. Chi intende realizzare questi interventi in condominio può usufruire di diverse detrazioni fiscali. Il tipo di bonus cui si può accedere è determinato dalla localizzazione dell’edificio, dal grado di invasività dei lavori e dall’obiettivo che si desidera raggiungere. Per fare un esempio, un intervento di manutenzione ordinaria, come la tinteggiatura, può sempre ottenere il bonus facciate? La risposta è no, in molti casi si può accedere solo al bonus ristrutturazioni.
Bonus facciate
È la novità del 2020 ed è una detrazione sia Irpef che Ires, quindi possono usufruirne sia i privati sia le imprese per gli interventi di recupero e restauro delle facciate, compresa la pulitura e tinteggiatura. La percentuale di detrazione (90% senza tetto di spesa) è molto interessante, ma limitata alle superfici opache delle facciate esterne degli edifici situati nelle zone A e B o ad esse assimilabili sulla base delle norme regionali o dei regolamenti edilizi comunali. Non richiede adempimenti particolari, tranne nel caso in cui gli interventi siano influenti dal punto di vista termico o interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio. In questi casi è necessario attenersi ai requisiti minimi e ai limiti di trasmittanza termica indicati nel DM 26 giugno 2015 (Decreto requisiti minimi) e nella Tabella 2 del DM 11 marzo 2008, poi modificato dal DM 26 gennaio 2010. Per il bonus facciate non è consentita la cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione. È necessario quindi avere la liquidità immediata per pagare i lavori e la capienza fiscale per usufruire della detrazione nei dieci anni successivi.
Bonus ristrutturazioni
Il bonus ristrutturazioni consiste in una detrazione Irpef del 50%, con un tetto di spesa di 90mila euro. Possono beneficiarne solo i privati. In condominio il bonus ristrutturazioni agevola anche gli interventi di manutenzione ordinaria. Per fare un confronto con il bonus facciate, nel caso di un intervento di recupero della facciata esterna, senza implicazioni sull’aspetto termico, è necessario capire in che zona sorge l’edificio. Se si trova in un centro storico o in zona B si potrà ottenere il bonus facciate. In caso contrario, si dovrà richiedere il bonus ristrutturazioni. Il bonus ristrutturazioni non prevede la cessione del credito corrispondente alla detrazione.
Ecobonus ed ecosismabonus
L’ecobonus è una detrazione sia Irpef sia Ires. Con questo bonus, oltre che sulle superfici opache verticali, si può agire su quelle orizzontali, come ad esempio il tetto, e sulle superfici trasparenti, con la sostituzione delle finestre. Si possono inoltre realizzare interventi di riqualificazione globale dell’edificio. I tetti massimi della detrazione e le percentuali (dal 50% al 65%) variano a seconda degli interventi. Uno dei punti di forza dell’ecobonus è che, al contrario del bonus facciate, può essere richiesto a prescindere dalla classificazione urbanistica della zona in cui sorge l’edificio su cui si vuole intervenire. Chi non possiede la liquidità necessaria per la realizzazione degli interventi ha una serie di possibilità. In primo luogo, si può optare per la cessione del credito a fornitori e ad altri soggetti privati, mentre gli incapienti possono effettuare la cessione anche a favore delle banche. Nei lavori più impegnativi, di importo superiore a 200mila euro, si può inoltre richiedere lo sconto immediato in fattura. Le percentuali di detrazione salgono se all’intervento di efficientamento energetico si abbinano i lavori di miglioramento antisismico. In questo caso, gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021 nelle zone sismiche 1, 2 e 3 hanno diritto ad una detrazione dell’80% se determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, e dell’85% in caso di passaggio a due classi di rischio inferiori. Il tetto di spesa ammonta a 136mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.