Superbonus, gli addetti ai lavori chiedono di estenderlo al 2024

Le associazioni dell’involucro edilizio chiedono l’allungamento dei termini anche per Ecobonus, Bonus facciate e Bonus ristrutturazioni.

Prorogare fino al 2024 la scadenza del Superbonus 110%, dell’Ecobonus tradizionale, del Bonus facciate e del Bonus ristrutturazioni. È la richiesta delle associazioni italiane che rappresentano il comparto italiano dell’involucro edilizio (serramenti, facciate continue e schermature solari).

Coronavirus, l’emergenza rischia di bloccare i lavori

Unicmi e Federlegno Arredo hanno diramato una nota per chiedere di inserire la proroga delle misure nella Legge di bilancio 2021. A loro avviso, infatti, “le attuali scadenze temporali rischiano di vanificare un processo virtuoso avviato dal Governo che necessita di un periodo adeguato per affermarsi e per produrre i risultati auspicati”.
“Purtroppo però – spiegano le associazioni – a causa dell’emergenza Covid 19 il superbonus rischia un avvio lento e tormentato, mentre ecobonus, bonus facciate e bonus casa rischiano una rapida frenata. Basti pensare come l’emergenza sanitaria stia rallentando e frenando i processi decisionali dei condomini e delle famiglie”.

Bonus casa: ‘programmare un arco temporale ampio’

“Programmare da subito un arco temporale ampio per la fruibilità dei bonus edilizi, supportato da una quota di risorse del Recovery Fund, significherebbe – sottolineano le associazioni – fornire certezze e programmazione strategica a tutte le attività e la concreta affermazione degli intenti del Governo in termini di green economy. Per questo confidiamo nella sensibilità finora manifestata dall’esecutivo su questi temi così importanti per lo sviluppo del Paese, per la tenuta del sistema industriale del settore delle costruzioni e per un futuro ambientale sostenibile da consegnare alle nuove generazioni. Il superbonus del 110%, insieme al bonus facciate del 90%, all’ecobonus (50-65%) e al bonus casa (50%) sono un combinato virtuoso imprescindibile che rappresenta una lungimirante peculiarità italiana in grado di tradurre in fatti concreti il principio della green economy e la strategia di contenimento del global warming attraverso una massiccia riqualificazione energetica di un patrimonio immobiliare in grande quota antico ed energivoro”.

Fonte: Edilportale